Iperico: pianta dalle mille qualità. Un connubio tra magia e realtà.

Ciao ragazze!

Oggi 24 giugno, proprio in occasione di San Giovanni, voglio parlarvi di questa pianta e farvi scoprire le sue molteplici proprietà. Ma vediamo nel dettaglio qualcosa di più..

Che cos’è l’Iperico?

L’iperico (o erba di San Giovanni) è una pianta dai caratteristici fiori gialli. Le sue foglie sono ovali allungate. La possiamo trovare in alta collina e in montagna ed è da sempre una pianta usata nella medicina popolare fin dai tempi antichi.

Qual è il miglior momento per raccoglierlo?

L’iperico spicca la sua massima fioritura durante il solstizio d’estate e il giorno favorevole al raccolto è proprio il 24 giugno (notte di San Giovanni), infatti da qui deriva il suo nome popolare.

La tradizione voleva che l′iperico venisse colto nella notte di San Giovanni, una notte magica e potente per il mondo Wicca, in cui si traevano gli auspici buoni o cattivi per il futuro.

Le sue proprietà:

L’iperico è ricco di principi attivi come  flavonoidi, tannini, ipercina, acido clorogenico e caffeico.

L’olio di iperico è un ottimo rimedio in caso di scottature, ustioni ed eritemi solari. È un ottimo sbiancante per le macchie della pelle, ed è anche un ottimo alleato per combattere l’invecchiamento poiché stimola la rigenerazione cellulare. Perfetto come antiage!

Efficace anche da usare come doposole in quanto lenitivo, bisogna stare attenti però a non esporsi al sole dopo aver applicato l’olio in quanto è fortemente FOTOSENSIBILIZZANTE. Rende cioè più sensibile la pelle alle radiazioni solari e può essere causa di macchie della pelle.

Come si prepara l’oleolito di Iperico?

Raccogliere circa 70 gr di fuori di Iperico, lavarli con acqua per ripulirli da eventuali polveri, metterli in un barattolo di vetro e aggiungere circa 250 ml di olio. Si può scegliere sia l’olio d’oliva, sia l’olio di mandorle oppure l’olio di sesamo molto più leggero da usare anche sul viso. Si lasciano macerare per 3 settimane in uno spazio al chiuso e la quarta settimana si lascia il vaso esposto ai raggi solari. Dopo lo si può travasare in un contenitore di vetro, meglio se oscurato.

Un contenitore come questo può andare bene per il travaso dopo le 4 settimane. Ricordatevi che ha una durata di circa 8-10 mesi quindi non eccedete nelle dosi per non rischiare di buttarlo via.

Detto questo vi lascio al vostro spignattamento e vi auguro buon lavoro! 

Fatemi sapere se anche voi proverete e che risultati otterrete!

Baci Claudia.

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